domenica 24 gennaio 2016

Feste di compleanno in UK... Istruzioni per l'uso

Grazie all'aiuto di alcuni amici, un po' di spirito d'inziativa ed olio di gomito, io e il maritino siamo riusciti ad organizzare la festa di compleanno di Barabino 1, intrattenendo 32 piccoli ospiti.
Con l'ingresso nel sistema scolastico ufficiale (quindi dalla Reception in questo paese), la vita sociale dei bambini si intensifica drammaticamente e, di conseguenza, quella dei genitori diventa inesistente.
La maggior parte dei loro impegni e' dettata dalle feste di compleanno degli amichetti che, ovviamente, hanno luogo durante il weekend (di solito nel primo pomeriggio, cosi' da impedire la pianificazione di qualsiasi altra attivita' per il resto della giornata).
Partecipare ad una festa, come organizzarla, non e' un gioco da ragazzi (ricordo una mamma che mi disse di "aver bisogno di un massaggio rilassante", per eliminare lo stress causato dalla festicciola del suo pupetto)
Personalmente, e' stato divertente e la felicita' negli occhi di Barabino 1 durante i festeggiamenti, non ha prezzo... Pero', ci sono dei fattori che potrebbero cogliere impreparati i genitori "principianti".

Innanzitutto, si tratta di decidere quale tipo di festa vogliamo organizzare. Abbiamo 3 scelte:

- in casa (ma considerando la grandezza delle case londinesi, credo sia un'ipotesi fattibile per poche persone);
- affittando un locale (hall) e organizzando da soli tutto il resto: cibo e bevande, intrattenimento...:
- affidarsi a compagnie o centri che si prenderanno cura di tutto il lato organizzativo. A voi resta solo il compito di pagare e distribuire gli inviti. Solitamente, i genitori possono scegliere tra diversi "pacchetti" e il prezzo e' a bambino. (La cifra puo' sembrare cara, ma comprende la maggior parte dei costi).

Noi abbiamo optato per la seconda ipotesi. Una ricerca online ci ha permesso di individuare una sala abbastanza capiente e entro il nostro budget.
Di solito i locali sono affittati in base a una tariffa oraria, ma e' necessario tenere in considerazione che oltre alla durata della festa vera e propria, bisogna aggiungere il tempo per preparare la stanza e per pulirla alla fine.

Una volta scelto il luogo, si deve scegliere quanti e quali bambini invitare. Visto che Barabino 1 ha conosciuto i suoi compagni di classe qualche mese fa, non sapevo bene come comportarmi (invitare solo alcuni bambini o invitarli tutti?)
Un paio di mamme, le quali mi sembrava parlassero da esperte, mi hanno assicurato che pur invitando tutta la classe, si sarebbero presentati solo una decina di bambini.
Ancora un po' confusa, ho chiesto a Barabino 1 di scegliere e, scorrendo il suo ditino sulla lista dei suoi compagni di classe, mi ha informato della sua volonta' di invitare tutti, tranne 3. A questo punto, ho pensato: "Tagliamo la testa al toro e invitiamo l'intera classe... Tanto ne vengono solo 10". Errore: ci saranno praticamente tutti!

Il prossimo passo e' quello di distribuire gli inviti, contenenti una RSVP (una data entro la quale gli invitati devono confermare la loro presenza).
Una precisazione: ci saranno sempre i soliti ritardatari che, un paio di giorni prima dell'evento, vi manderanno un SMS, dicendo che i loro pupi non vedono l'ora di venire alla festa. (Io ne ho avuti 5 e non me la sono sentita di dire no... A voi la scelta, se vi dovesse capitare)
Scandaloso l'approccio di un papa' in particolare: consegno l'invito, silenzio per 2 settimane. La RSVP date si avvicina e mi manda un SMS, chiedendomi i dettagli della festa. Rispondo. Silenzio per un paio di giorni. Lo vedo ai cancelli della scuola e mi comunica che la sua famiglia non sara' a Londra per quel weekend. Il giorno prima della festa, mi dice che hanno dovuto cancellare il viaggio e di conseguenza il bambino vorrebbe partecipare alla festa. Riluttante e un po' scocciata, prima rispondo che non abbiamo posto e poi ci ripenso. Dico: "E' difficile fare spazio ad un altro bambino, ma la decisione e' tua. Se vuoi venire, fammelo sapere entro questa sera". (Domanda: a voi, non sembra un invito per stare a casa?). Incapace di leggere le mie espressioni facciali, decide di venire alla festa. Un paio d'ore piu' tardi, ricevo l'ennesimo SMS: "Sei stata molto gentile, ma mia moglie ha gia' fatto altri piani per questo weekend, quindi non ci saremo". Una cosa e' certa: l'anno prossimo non ci sarai sicuramente, perche' non ti invito.

Intrattenimento: potrei scrivere un blog solo su questo argomento... La scelta e' veramente ampia: clown, maghi, ballerini, personaggi in costume... Alla fine, mi sembra che facciano tutte le stesse cose... Noi abbiamo deciso di fare un po' di "fai da te". Il marito e un'amica si sono occupati del face-painting (tanto, i bambini si accontentano, non serve un artista). Io e un'altra amica abbiamo organizzato l'intrettenimento (con tanto di super eroi e mostri) e, giusto per andare sul sicuro, abbiamo affittato un bouncy castle (ottimo investimento, in quanto e' piu' economico dell'intrattenitore e i bambini si sono divertiti tantissimo)

Torta: ci sono due filosofie di pensiero, quella all'italiana (si taglia la torta, si serve nei piattini e i bambini si siedono al tavolo per mangiarla) o quella all'inglese (si taglia la torta e la si mette in una bustina, per mangiarla a casa)

Party bags: mamme italiane, non dimenticate le party bags... In Italia non esistono, qui vi consiglio vivamente di metterle nella "Lista delle cose da fare". Si tratta di piccole bustine di plastica, contenenti giochi di poco valore e dolciumi (e fette di torta, se volte farla "all'inglese"), da distribuire agli invitati, prima che lascino la festa.
Sembra un particolare insignificante, ma un'amica mi ha raccontato di averlo dimenticato e di essersene pentita amaramente: alla fine della festa, si e' trovata nella spiacevole situazione di dover gestire 15 bambini in preda alla disperazione.
Alcuni genitori mandano delle lettere di ringraziamento agli invitati per aver partecipato alla festa. Penso rientri nelle "good manners" inglesi... Noi italiani ne facciamo anche a meno.

Un'ultima considerazione: noi abbiamo deciso di non offrire bevande alcoliche (per i genitori, ovviamente) e credo sia stata la scelta giusta: quando il tasso alcolico aumenta, la capacita' di gestire i propri pargoli diminuisce (a meno che vi sentiate di badare al vostro bambino e a quelli dei genitori brilli).






martedì 19 gennaio 2016

Barabini e coppie di fatto

Ieri ho detto a Barabino 1 che i nostri vicini (una coppia gay) avrebbero lasciato la loro casa, perche' erano alla ricerca di un'altra.

Barabino 1: Perche' vogliono un'altra casa?
Io: Perche' questa e' troppo piccola e hanno bisogno di piu' spazio.
Barabino 1 (tutto emozionato): Stanno per avere un bambino?
Io: No, in realta' hanno solo tante cose e non sanno dove metterle.
Barabino 1 (delusione sul suo volto): Ohh...

lunedì 18 gennaio 2016

Discovery centre Stratford

Ho gia' parlato del Discovery Centre di Stratford nel post "Stratford e dintorni". Volevo aggiungere che in questo periodo c'e' una mostra molto carina sul libro "We're going on a bear hunt".
La storia diventa realta' e i bambini hanno la possibilita' di immedesimarsi totalmente nei personaggi del libro, andando alla ricerca dell'orso in una vera e propria foresta, con tanto di fiume, fango e fuoco.
Consiglio anche la sessione dedicata alle poesie di Michael Rosen. I barabini sono diventati poeti per un giorno, componendo la "Poesia che non ha senso", in cui "il cielo e' in basso e l'erba e' in alto" (Barabino1) e i piedi puzzano di gelato al cioccolato (Barabino 2)

lunedì 4 gennaio 2016

Un segno...

Ieri ho invocato, quasi supplicato di ricevere un segno, un qualcosa che mi facesse capire che stai bene.
E questa mattina ho sorriso, tenendo fra le mani un CD. Un CD di musica Jazz che mi avevi regalato anni fa e mi ero dimenticata di avere. Oh, when the sun refuses to shine, I still want to be in that number.