mercoledì 16 aprile 2014

Educare i bambini all'assertivita'

Ho trovato questo articolo scritto da Salvatore Sasso e mi e' piaciuto molto...

Educare i bambini a gestire le proprie relazioni interpersonali significa aiutarli a riflettere sul loro comportamento e sulle conseguenze delle modalità di interazione che ciascuno mette in atto.

      Fra gli stili comunicativi aggressivo, passivo e assertivo, quello più efficace è il terzo, perché offre la possibilità di affermare la propria posizione ed idea, difendendola senza aggressività e rispettando al contempo la posizione altrui, che può risultare anche diversa (Genta, 2002). Infatti se non  siamo soddisfatti di come le persone si relazionano con noi, se non ci sentiamo capiti, se non ci sentiamo rispettati, il modo di reagire, quando le nostre esigenze non vengono rispettate, varia a seconda del nostro carattere. Possiamo stare in silenzio senza esprimere la rabbia, rassegnarci,  pensare che forse siamo noi a non andare bene, oppure reagire con aggressività, accusando il fautore della nostra infelicità. Tutto ciò causa disagio, insoddisfazione, impariamo che è inutile chiedere, fare richieste diventa faticoso, oppure che, per ottenere quel che vogliamo, dobbiamo essere aggressivi. La soluzione ai nostri problemi è molto più semplice, e può essere riassunta in un'unica parola: assertività

   Infatti, possiamo insegnare e imparare ad essere assertivi, esercitando  alcuni diritti, quali  il rispetto di se stessi, delle proprie esigenze, sentimenti e convinzioni. Tali diritti sono necessari per costruire sentimenti e pensieri positivi come l'autostima e la fiducia. Riconoscerli e rispettarli su di sé significa anche riconoscerli e rispettarli negli altri. Innanzitutto, essere assertivi è imparare a dire no alle richieste altrui senza sentirsi in colpa (Giusti, 1992).

Poi abbiamo il diritto:

·         di fare qualsiasi cosa, purché non danneggi nessun altro;

·         di mantenere la propria dignità agendo in modo assertivo, anche se ciò urta qualcun altro, a condizione che il movente sia assertivo e non aggressivo;

·         di fare richieste ad un’altra persona, dal momento che riconosco all’altro l’identico diritto di rifiutare;

·         di ridiscutere il problema con la persona interessata, e di giungere a un chiarimento;

·         ad attuare i propri diritti ed al rispetto altrui dei propri diritti;

·         di avere idee, opinioni, punti di vista personali e non necessariamente coincidenti con quelli degli altri;

·         a che le proprie idee, opinioni e punti di vista siano quanto meno ascoltati e presi in considerazione (non necessariamente condivisi) dalle altre persone;

·         ad avere bisogni e necessità anche diverse da quelle delle altre persone;

·         a provare determinati stati d’animo ed a manifestarli in modo assertivo se si decide di farlo;

·         di commettere degli errori, in buona fede;

·         di chiedere aiuto.

Potenziare nei bambini i comportamenti riguardanti lo stile assertivo significa sostenerli a:

  essere ascoltatori attenti e ricettivi

  essere disponibili con gli altri

  avere un comportamento più partecipe e non reattivo

  affermare di voler essere trattati con rispetto

  mettersi nei panni degli altri, cercando di tenere conto dei loro sentimenti,

  dei loro desideri e dei loro pensieri.

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