venerdì 6 marzo 2015

Ai cancelli di scuola

Ieri mattina stavo riflettendo sulle differenze culturali tra inglesi e italiani.
Lungi da me l'idea di compilare una lista esaustiva, ho concentrato la mia attenzione sulle mamme con figli in eta' scolare.
La maggior parte di quelle che ho conosciuto negli ultimi mesi, si sono rivelate persone carine. Magari non diventeranno mai le mie migliori amiche, ma mi fa piacere scambiare due chiacchiere, perche' si parla di argomenti "neutrali", senza il gossip che si crea spesso ai cancelli di scuola del Bel Paese.
Nessuno si e' mai permesso di fare commenti su bambini altrui e, ammettiamolo, quando si tratta di riservatezza (la famosa "confidentiality"), gli inglesi "la fanno da padrone".
In molti asili e scuole italiane e' assolutamente normale per i genitori chiedere informazioni riguardanti altri alunni e per le maestre... rispondere a tali domande.
Di contro, una cosa che odio, e' l'ipocrisia di fondo di alcune mamme inglesi. La mia teoria e': se mi vedi per strada e mi riconosci, una forma di saluto e' alla base di qualsiasi regola sociale. O no?
A volte e' piu' faticoso fingere di non vedere l'altra persona, piuttosto che accennare un sorriso e dire "hi". Gli inglesi non dimenticheranno mai di dire "please" and "thank you", ma essere cordiali ha, secondo me, piu' valore.
Un discorso a parte va fatto per gli italiani che vivono all'estero. A volte ho l'impressione che, essendo incastrati nel limbo di due culture, assimilino pregi e difetti di entrambe. La scorsa settimana ho conosciuto una signora italiana. Dopo esattamente cinque minuti di conversazione, si e' sentita in dovere (o in diritto) di comunicarmi lo stipendio mensile del marito (in caso non fossi stata in grado di calcolarlo da sola, ha anche specificato il salario annuale). A quel punto mi sono trovata un po' spiazzata: meglio cambiare argomento o entrate anch'io nel circolo vizioso dell'ostentare?
Fortunatamente i barabini hanno chiesto la mia attenzione, salvandomi da una situazione semi-imbarazzante.

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