martedì 8 aprile 2014

La mia bis nonna

Il post di ieri mi ha fatto ripensare alla mia bis nonna. Per me era semplicemente "la bis".
Una donna d'acciaio. Ha affrontato una gravidanza "illecita" negli anni '30, quando l'essere stati concepiti al di fuori del vincolo matrimoniale era perfino segnalato sui documenti d'identita' (i famosi figli di nessuno).
Sembra il copione di un film ed invece e' la cruda realta'. Ha un fidanzato. Scopre di aspettare una bambina (quella che diventera' poi mia nonna) e viene abbandonata. L'ex fidanzato vive a pochi metri da casa sua, ma ignora sia lei che la bambina (la quale verra' battezzata a mezzanotte in gran segreto, in quanto figlia del peccato).
Un giorno mia nonna sta giocando in piazza, quando un signore la approccia e le dice: "Vedi quell'uomo che sta camminando? E' tuo padre". E cosi' scopre che cio' che le era stato detto fino a quel momento dai parenti ("Sei figlia di Fu, nata in galera e morto in prigione..) non e' assolutamente vero.
Lei continua a giocare in piazza e il padre continua ad ignorarla. Persino le suore dell'asilo che frequentava le negano il cibo in quanto figlia di ragazza madre.
Il padre si sposa e ha una bambina, la quale diventera' la responsabile del cotonificio per cui lavorera' anche mia nonna... la prima in ufficio e la seconda a marcire in fabbrica.
Ritornando alla mia bis nonna... Ne ha passate tante, ma senza mai dare a nessuno la soddisfazione di mostrarsi turbata dal susseguersi degli eventi.
Fu la prima persona a venire in ospedale quando mia madre mi diede alla luce. Per l'occasione si mise addirittura "il vestito della festa".
Ricordo ancora quando il dottore veniva a farle visita (negli ultimi anni era su una sedia a rotelle). Ogni volta, lo mandava a..... (censura), perche' diceva che era interessato solo ai 10 mila lire di mancia e non gli importava del suo stato di salute (assolutamente vero by the way). Quando le fu vietato di insultarlo, insegno' al suo merlo indiano la stessa parolaccia. (Praticamente il dottore si sentiva dire la stessa cosa, ma da un pennuto, invece che da un'anziana nonnina.. A voi decidere cosa sia peggio).
Durante un giorno caldo, un venditore ambulante entra nel cortile di mia nonna ed inizia a parlarmi in inglese. Mi dice "Who is she?" (indicando la mia bis nonna). Mentra stavo ancora cercando di formulare la risposta nella mia mente, mi guarda e mi dice in dialetto "Digli che sono la tua nonna". Questa cosa mi fa sorridere ancora ora... Come avra' fatto a capire...
La ricordo sul letto di morte, ormai in stato comatoso. Quando mia nonna le sussurro' che ero venuta a salutarla, apre gli occhi e mi guarda... per l'ultima volta. L'ho sempre interpretato come il suo immane sforzo per darmi l'ultimo saluto.
Cosa posso dire? Ho passato tanto tempo con i miei nonni e sono stati fantastici. Mi hanno regalato dei ricordi preziosi, che nessuno potra' mai portarmi via.

Nessun commento:

Posta un commento